Vaccini: la guerra dei compensi

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Sapevi che la campagna vaccinale in atto è alla base di una feroce contesa sui compensi tra i vari operatori del settore sanitario adibiti alla vaccinazione?

Come in molte dispute, la disparità è alla base dell’insoddisfazione.

Nel giugno scorso i medici generici hanno avanzato richiesta di abolire gli open day per favorire le vaccinazioni presso i loro studi. Solo premura di chi dichiara di conoscere bene i pazienti che solitamente ha in cura e si reputa in grado di fornire consigli più avveduti sulla vaccinazione? O c’è un discorso di tornaconto economico assolutamente da non trascurare?

Che tipo di disparità economica esiste tra il compenso percepito dai medici di famiglia e quello percepito dagli specialisti impegnati negli hub vaccinali?

A fare chiarezza sulle cifre si è espressa Pina Onotri, segretario generale dell’SMI (Sindacato Medici italiani). Per la Onotri, ad un medico generico la somministrazione di una dose di vaccino in hub verrebbe riconosciuta con un compenso di 6,16 € a iniezione. In studio il surplus sarebbe solo di 2,50 € per l’acquisto di dispositivi di protezione. Di contro, un medico specialista che presta servizio in hub con regolare contratto di collaborazione percepisce 80 € all’ora. Gli specializzandi e le Unità Speciali di Continuità Assistenziale percepirebbero 40€ all’ora a fronte dei 60€ garantiti a tutti i medici aderenti al bando Arcuri. Il paragone più impietoso è quello con i farmacisti, talvolta ricompensati con 12 € per dose inoculata.   

Al trenino degli scontenti però si uniscono anche i pediatri. Ciascun pediatra ha in media in cura 200 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni. A fronte dei 6,16 € canonici pattuiti per inoculazione, fanno sapere tramite il loro portavoce Paolo Biasci, presidente della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), di augurarsi un upgrade che li porti ad intascare 15 € a inoculazione. Così potrebbero arrotondare di circa 3000 € i loro introiti.

Cosa resta a noi cittadini di tutto questo? Il lavoro di specialisti e operatori va sicuramente riconosciuto. Ci troviamo in una situazione straordinaria che prevede soluzioni esose ma necessarie. Ciò che davvero non ci meritiamo sono lo sciacallaggio e la corsa al rialzo che vede tanti protagonisti cercare di portare più acqua possibile al proprio mulino. Così come avremmo volentieri fatto a meno di notare le mille facce di questa pandemia. Per alcuni miniera d’oro, per altri l’origine di un tracollo finanziario senza precedenti.

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