Protocollo Covid-19 del 2023: da “paracetamolo e vigile attesa” a “cura precoce”.

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Scrivo quest’articolo per permettere a tutti i miei lettori di avere un quadro più nitido di quale sia, durante questo periodo storico di recrudescenza del Covid-19, il piano strategico migliore da attuare per contrastare gli effetti dannosi del virus.

Lo faccio servendomi dell’intervista realizzata al dottor Pier Luigi Bartoletti, medico di Medicina Generale e vicesegretario vicario nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, intervenuto ai microfoni dell’Ansa in merito alle indicazioni delle autorità sanitarie che virano verso un cambio di approccio alla cura del Covid-19.

“Il 90% dei malati di Covid è stato visitato da medici di medicina generale. Quello che è cambiato rispetto a prima è che l’indicazione da ‘paracetamolo e vigile attesa’ è cambiata in ‘cura precoce’. Parliamo di una patologia respiratoria che nella stragrande maggioranza dei casi non comporta complicanze rilevanti, un cittadino si ammala, fa un tampone, riceve assistenza dal medico generico e guarisce. Se abbiamo un quadro confortante lo dobbiamo anche e soprattutto ai medici generici.”

Imbeccato sui dettagli della cura in questione, ha dichiarato: “Fatto salvo coloro facenti parte del protocollo AIFA, e cioè persone costrette ad assumere antivirali se incluse in certi parametri, il resto della popolazione può tranquillamente utilizzare farmaci antinfiammatori all’inizio della patologia, in relazione al livello di gravità della malattia e senza esagerare con i dosaggi. Parliamo sempre di farmaci che, come tali, possono comportare effetti collaterali, quindi è sempre meglio attenersi alle indicazioni ancora una volta dei medici generici. Vanno utilizzati prima perché è stato acclarato che l’effetto antinfiammatorio protegge dall’ospedalizzazione. Non va utilizzato il cortisone e in presenza di tosse si preferiscono anti-tosse periferici ad anti-tosse ad azione centrale. Per quanto riguarda i farmaci antinfiammatori non steroidei non bisogna ricorrere al primo FANS che capita ma farsi guidare nella scelta dell’antinfiammatorio più adatto alla propria condizione patologica e alla propria predisposizione.

Come suggerito dal dottor Bartoletti e come più volte sostenuto anche nei miei precedenti interventi su questo spazio, ci tengo a precisare che quest’articolo non ha la pretesa di sostituire un consulto medico, quindi ti invito a rivolgerti sempre al tuo generico di fiducia o, in casi più gravi, ad uno specialista, e di non fare di queste parole il tuo vademecum ufficiale per superare con successo la malattia.

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