Ho concluso il mio ultimo articolo con una “previsione” sul prossimo inverno a cui sento di dover dedicare quest’approfondimento. L’istinto mi dice di prepararci al peggio, un istinto guidato da tanti piccoli pezzi di puzzle che ho cercato di ricomporre per avere una visione d’insieme che non fosse meramente intuitiva ma anche razionale. Ultima riprova a suffragio delle mie idee, le parole del dottor Ricciardi, consigliere scientifico del Ministro Speranza. Leggere per credere: https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2022-01-21/covid-ricciardi-ottobre-nuova-ondata-serviranno-scelte-impopolari-120651.php?uuid=AEjQxP9
Ad un’attenta analisi delle parole di Ricciardi, avrai compreso che:
- una nuova ondata è inevitabile
- non basterà essere vaccinati
- saremo costretti a subire nuove e pesanti restrizioni
Il nostro Paese, questo è noto, ha adottato finora una strategia estremamente severa per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Le restrizioni più aspre d’Europa, per distacco, le abbiamo sperimentate sulla nostra pelle. I dati, però, non sono qui a dirci che l’Italia ha i numeri migliori del continente in merito a contagi, ospedalizzazioni e decessi. Anzi…
L’insegnamento della gestione fallimentare degli ultimi due anni è stato assimilato?
Abbiamo accettato la pandemia come minaccia reale in ritardo rispetto alle previsioni, fronteggiando i primi allarmi entro i confini nazionali senza mascherine, personale e sufficienti posti letto, addentrandoci nell’emergenza senza visite garantite, senza cure tempestive, senza autopsie.
Abbiamo visto morire persone per questo ritardo, per l’attesa dell’esito di un tampone mai arrivato, per semplice mancanza di igiene…
Ti ho raccontato in questi mesi di familiari affranti, che sono stati e saranno risarciti grazie a noi.
Come ha risposto il Paese a tutto questo? Con i tagli!
In attesa dell’inverno, col fantasma della guerra e con la minaccia reale di un severo razionamento dell’energia quanto possiamo definire quella dei tagli alla sanità una scelta oculata?
Gli ospedali sono pronti ad essere autosufficienti dal punto di vista energetico? Se sì, per quanti giorni?
E ancor prima dell’inverno, come si è pensato di tutelare i malati in ospedale, gli anziani nelle strutture d’accoglienza o anche semplicemente tutti coloro che vivono gravi difficoltà nelle proprie abitazioni con un’estate rovente alle porte e senza alcuna garanzia di aria condizionata?
Da chi ci governa dobbiamo pretendere di più. Non solo presagi di sventure o false rassicurazioni. Proposte, soluzioni, contromisure, scelte. Nella direzione del cittadino, con priorità alle categorie più fragili. Lo meritiamo. È un nostro diritto.