Attraverso il canale della Nbc, i vertici di Pfizer e Moderna hanno annunciato che presto comincerà la fase di test per analizzare i possibili rischi cardiaci correlati ai vaccini anti Covid-19. La sperimentazione dovrebbe durare cinque anni ed essere condotta in Stati Uniti e Canada.
Lo studio riguarderà nello specifico la correlazione tra vaccino e miocarditi, infiammazioni e altre tipologie di danni cardiaci.
Il paradosso è evidente. Solo in Italia il 90% degli over 12 ha completato il primo ciclo di vaccinazione…come può essere tollerabile che la fase di test cominci solo adesso? Perché nessuno ne parla apertamente, perché non si crea un dibattito pubblico, non emergono responsabili e non saltano poltrone?
Pfizer d’altronde aveva apertamente dichiarato di non aver condotto alcuna sperimentazione prima della messa a disposizione del siero, ne ho già parlato qui quindi di certo non sono colto di sorpresa.
Comincia ad emergere però preoccupazione, soprattutto verso i più giovani.
Secondo quanto emerso dai primi dati relativi ai preparativi preliminari che Pfizer ha condiviso con la Pediatric Health Network, a correre i rischi maggiori sarebbero i giovani. Gli under 25 sono la fascia più colpita da infiammazioni cardiache.
La notizia dello studente dell’Istituto Majorana di Bari morto stroncato da un infarto a soli 17 anni si posiziona in questo solco.
Il record di malori e infarti alla maratona Behobia – San Sebastian segue in scia. Parliamo di 125 malori e 3 infarti, una disgrazia inaudita.
Eppure il Comitato per i farmaci a uso umano (Chmp) dell’Ema ha appena approvato il vaccino bivalente Pfizer contro il Covid per bambini dai 5 agli 11 anni. Una commedia grottesca e senza precedenti, quasi a dire:
“Tra cinque anni sapremo se vi avremo ucciso, se avremo generato danni e disfunzioni cardiache o causato infarti, intanto proteggetevi da un virus inoffensivo e mai letale per la vostra fascia d’età. Continuate a vaccinarvi!”
In sostanza è questo, ma è una notizia che non fa clamore.