Gli USA dicono stop alla quarantena Covid: e l’Italia?

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Il Center for Disease Control and Prevention, più comunemente noto con l’acronimo CDC, è un organismo federale di controllo incaricato di proteggere la salute e la sicurezza pubblica attraverso il controllo e la prevenzione di malattie, infortuni e disabilità, negli Stati Uniti e nel mondo. Lo scorso 11 agosto, il CDC ha emesso un comunicato in cui afferma che le persone esposte al Covid-19 non hanno più bisogno di osservare il canonico periodo di quarantena previsto. Ti rimando al link ufficiale per la lettura dell’articolo: https://www.cdc.gov/media/releases/2022/p0811-covid-guidance.html

Le nuove linee guida del CDC eliminano dunque l’obbligatorietà del ricorso alla quarantena, ammettendo così i comprovati benefici dell’immunità naturale. Due anni e mezzo dopo l’agenzia sanitaria federale riconosce anche che sottoporre soggetti sani a tampone non è più (e forse non è mai stata) una buona strategia.

Gli individui esposti a Covid-19 non hanno bisogno di isolarsi se non hanno sintomi.

Il CDC ha anche riconosciuto che ormai le persone non corrono un rischio significativo di infezione e che è probabile che il Covid-19 possa presto finalmente essere derubricato, come già accaduto con altre malattie, alla voce influenza. Le nuove regole ora abbracciano tutti, coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale così come coloro che hanno effettuato tutti i richiami. Quest’intervento, seppur non riconoscendo e sancendo la fine della pandemia, ci dice però chiaramente che siamo al punto in cui il Covid-19 non condiziona più gravemente la nostra quotidianità, per stessa ammissione del funzionario del CDC Greta Massetti durante la conferenza stampa di giovedì scorso. Quindi gli USA ufficialmente non raccomandano più test di screening per persone asintomatiche o senza certificate esposizioni, abolendo la regola del distanziamento sociale obbligatorio di sei piedi.

Come mai l’agenzia federale del dipartimento della salute statunitense sta tornando sui suoi passi, rinnegando due anni e mezzo di aspre politiche restrittive?  

Il movente, come spesso capita, potrebbe essere di natura politica. I democratici potrebbero presto perdere la maggioranza, e i repubblicani, di contro, potrebbero presto cominciare ad indagare pesantemente sull’operato dell’ente, presentando un conto salato per la condotta scellerata mostrata finora.

Questo cambio di rotta riuscirà ad influenzare positivamente le decisioni politiche del resto del mondo? Che riverbero potrà avere in Italia?

Ce ne accorgeremo presto, ad oggi sembrerebbe fin troppo semplice ipotizzare che anche il nostro destino sarà fortemente condizionato dalle prossime elezioni.

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